domenica 24 marzo 2013

Puntarelle alla romana


La prima foto di cibo che ho scattato aveva per soggetto delle puntarelle… era parecchio tempo fa, si fotografava in pellicola, la fotografia digitale si stava appena affacciando sul mercato. Non ero brava, non che adesso lo sia ma sono migliorata. Era prima di una scuola di fotografia e di diversi corsi di cucina, era prima dello sviluppo di internet nella quotidianità: twitter, facebook, istagram esistevano forse solo nella mente di qualche visionario ed era prima della moda invadente di fotografare il cibo che, come tutte le mode, spero non sia destinata a durare.


Era una cosa stramba allora fotografare il cibo, una cosa che ti faceva additare dalla gente:
“oh… guarda quella… fotografa il piatto!”

Una mia amica parlando di me a colui che sarebbe diventato mio marito ha detto:
“Ma lo sai che Cristina fotografa tutto ciò che mangia… tutto… da sempre….”
Lui sorrise sorpreso come fosse una cosa speciale.
Oggi penserebbe “eccone un'altra!” e  forse passerebbe oltre.


Un giorno di quasi dieci anni fa, mi sono iscritta ad un corso di fotografia: macchinetta a pellicola e sviluppo in camera oscura. Durante una lezione  l’insegnante fece ad ognuno di noi una domanda:
“a te che genere di fotografie piace fare?”
Fra un coro di paesaggi, ritratti e moda timidamente risposi: “I piatti”. Davanti alla sua espressione interrogativa puntualizzai:
“il cibo…”
Lui mi rispose “sei fortunata, perché non ne esistono molti di fotografi di cibo… sostanzialmente è una foto in studio…” e continuò parlandomi della tecniche e delle sue esperienze nel campo.
L’ho perso di vista… sarebbe interessante sapere cosa ne pensa oggi.

Vi starete chiedendo perché questo post che nelle intenzioni voleva parlare delle puntarelle alla romana ha preso un’altra piega…  
Perché qualche giorno fa una galleria di foto del corriere della sera (che trovate qui) mi ha fatto riflettere.
S’intitola “Le 11 foto che non avremo scattato”.
Quando le ho viste, ho pensato che forse sarebbe stato meglio. Mi ha fatto sentire nostalgia del tempo che scorreva più lento, dell’emozione di prendere le foto stampate dal fotografo, del disagio di sentirmi stramba ma nello stesso tempo speciale, del tentennamento nello scattare una foto perché aveva un valore anche economico, delle ore che ho passato seduta a terra a sfogliare delicatamente l’album in bianco e nero delle nozze dei miei genitori… bisognava averne cura perché si potevano rovinare!


E’ vero oggi provo a tenere un blog di cucina eppure non mi sento parte della moda, il fotografare il cibo per me è un istinto antico dettato solo da un fatto… le puntarelle alla romana so troppo bone!    

Mi piacerebbe tantissimo insegnarvi a pulire le puntarelle (o catalogna per il resto d’Italia) ma purtroppo non lo so fare, ho visto tantissime volte mia mamma farlo ma non ho mai imparato. Quindi di solito le compro già pulite dal fruttivendolo. Sarà facile anche per voi trovarle.

Per 400gr di puntarelle (100gr a persona) preparate un’emulsione con 8 cucchiai di aceto, 6 di olio, 4 acciughe sott’olio sciacquate, sale e uno spicchio d’aglio tritato e condite le puntarelle almeno un’ora prima di servirle in modo che s’inteneriscano.

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