Lo
so, avrei dovuto iniziare il 2013 con la ricetta del liquore alla liquirizia
promessa a Capodanno ma non resisto a postare delle foto che mettono
allegria... magari solo a me ma il blog è mio e qui comando io! :-
L'idea
l'ho “rubata” a Simone Rugiati che in una puntata della sua trasmissione sul
Gambero Rosso ha unito i tre ingredienti (zucca, cacio e pepe) in una finta
besciamella per finire una lasagna al ragù di funghi.
In famiglia chiamiamo bigoli quelli che in Toscana vengono
chiamati pici: una pasta lunga il cui impasto è composto di sola acqua e
farina, della grandezza di uno spaghettone. Quando ero piccola mia nonna li
faceva spesso ma non avendoci mai provato non vi so dare le dosi per farli in casa...
magari un giorno ci proverò, non deve essere troppo difficile visto
che sono solo due ingredienti (le ultime parole famose)! Oggi li ho sostituiti
con un ottimo prodotto artigianale.
Il
piatto finito si divide in due parti che vi descriverò separatamente.
Cominciamo
con la cacio e pepe classica: ingredienti per 2 persone
150
gr di pecorino romano
Pepe q.b.,
dipende dai gusti
Acqua
di cottura della pasta
Prima
ancora di descrivervi come si fa vi chiarisco subito un concetto semplice ma che le prime volte tenderete a
dimenticare: il pecorino è salato (tanto) quindi l’acqua va appena
salata!!!
Ho
letto e sentito parecchi procedimenti per fare la cacio e pepe, questo è il mio: si
grattugia il pecorino, metà si lascia da parte mentre l’altra metà si mette
in un recipiente preferibilmente di plastica (abbastanza grande da poter
contenere in seguito la pasta), si aggiunge metà del pepe e 2 cucchiai di acqua
di cottura. Si impastano i tre ingredienti che tenderanno ad aggregarsi e dovrebbero
formare una palla. Ultimata la cottura, la pasta va aggiunta nel
recipiente e ora arriva la parte fondamentale: si gira (o mescola nel caso di una
pasta corta) il tutto con una certa energia in modo tale che si crei una crema
e il pecorino non faccia grumi. E’ d’aiuto unire anche un po’ di acqua di
cottura, per far ciò consiglio di non scolare nello scolapasta ma magari di
pescare la pasta dalla casseruola e di buttarla direttamente nel recipiente.
Si
aggiunge l’altra metà del pecorino continuando a girare e dosando se serve
altra acqua di cottura senza dimenticare lo scopo: creare una crema avvolgente.
Una
cosa è certa, le prime volte vi arrabbierete perché o avrete messo troppo
pecorino o troppo poco, avrete esagerato con il pepe, risulterà brodosa perché
avrete aggiunto troppa acqua di cottura o secca se ne avrete messa poca. Piano
piano però prenderete confidenza con le dosi e con il tipo d’ingredienti,
diventerete esperti di emulsione di acqua e pecorino e allora si che saranno
soddisfazioni… perché la cacio e pepe vi regalerà generosamente la felicità
delle piccole cose.
Veniamo alla seconda parte: la crema di zucca. Potete usare metà delle dosi che trovate qui (togliendo del tutto il porro).
Il procedimento è strafacile. Si pulisce la zucca, la si taglia a dadini e si mette sul fuoco coprendola per metà di acqua. Si aggiunge una punta di zenzero in polvere e si fa stracuocere. Si sala, si frulla e il gioco è fatto.
Diciamo che la zucca stempera parecchio la mascolinità della cacio e pepe dandogli un tocco di dolcezza e rendendola più femminile.
da provare subito............... e... che bei colori!!!!!
RispondiEliminalusinda